Psr, tipologia 21.1.2: c’è il Codice Unico di Progetto per tutte le domande ammesse

Con decreto dirigenziale n. 234 del 27 luglio 2021 la Regione Campania ha attribuito il Codice Unico di Progetto (Cup) alle 471 domande ammesse a finanziamento – per un importo complessivo di circa 3 milioni di euro – nell’ambito del primo bando di attuazione della tipologia d’intervento 21.1.2  “Sostegno alle Pmi attive nella trasformazione e commercializzazione nel comparto vinicolo” del Psr.


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Regno Unito: il Governo annuncia l’intenzione di rimuovere i requisiti di certificazione VI-1

Regno Unito: il Governo annuncia l’intenzione di rimuovere i requisiti di certificazione VI-1

Export Prodotti Biologici e Vino in Gran Bretagna

Il Governo annuncia l’intenzione di rimuovere i requisiti di certificazione VI-1 per il vino importato (ne avevamo già parlato in questo articolo). Il tanto agognato taglio della burocrazia per le importazioni di vino non solo consentirebbe un risparmio annuale agli amanti del vino britannici di130 milioni di sterline, ma sopratutto garantirebbe continuità negli scambi.Una volta implementato il cambiamento e rimosso il requisito dei certificati VI-1 su tutte le importazioni di vino in Gran Bretagna, si registrerà un risparmio sostanziale per imprese e consumatori, riporta la nota del Gov.uk.La mossa toglierà un peso significativo al commercio britannico del vino, il secondo più grande al mondo in termini di valore. (ICE LONDRA)

Fonte notizia: ICE Londra – GOV.UK

Oasi di Campolattaro, al via progetto con il sostegno del Gal Alto Tammaro

Oasi di Campolattaro, al via progetto con il sostegno del Gal Alto Tammaro

Estratto dell’articolo pubblicato da Realtasannita.it il 26 luglio 2021 – L’Associazione Wwf Sannio, in qualità di capofila, l’Agenzia Sannita Energia e Ambiente (Asea), le Amministrazioni comunali di Campolattaro e Morcone e sei aziende agricole hanno dato vita al progetto “L’Oasi in campo”, finanziato dal Gal Alto Tammaro nell’ambito della Strategia di sviluppo locale (Ssl) sostenuta dal Psr Campania.

Il progetto si prefigge, tra l’altro, di ‘aprire’ i confini dell’oasi Wwf di Campolattaro con il coinvolgimento di alcune aziende pilota per promuovere e potenziare le attività condotte nonché di cogliere l’opportunità offerta dall’avvio del contratto di lago da parte della Regione Campania per avviare una nuova fase di gestione condivisa dell’invaso.

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Nella foto Lago di Campolattaro (Bn) – Per gentile concessione di Antonio Castellitto

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Psr, tipologia 16.5.1: ulteriore proroga per i beneficiari

A causa del perdurare dello stato di emergenza da Covid-19, con decreto dirigenziale n. 233 del 26 luglio 2021 la Regione Campania ha disposto un’ulteriore proroga per la conclusione delle operazioni stabilite dalle Decisioni individuali di concessione all’aiuto (Dica) a favore dei beneficiari della tipologia d’intervento 16.5.1 “Azioni congiunte per la mitigazione dei cambiamenti climatici” del Psr.

Questi i nuovi termini:

  • 31 ottobre 2021 per i beneficiari che si sono avvalsi di precedenti proroghe in considerazione delle limitazioni dovute al periodo emergenziale che hanno determinato significativi e inevitabili rallentamenti nella predisposizione della documentazione a supporto della spesa;
  • 28 febbraio 2022 esclusivamente per i beneficiari che non hanno potuto avvalersi di alcun provvedimento di proroga emesso per far fronte alle limitazioni causate dall’emergenza da Covid-19.


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Londra cancella il certificato per i vini importati dalla Ue

Londra cancella il certificato per i vini importati dalla Ue

Le Autorità inglesi ieri (25 luglio 2021) hanno pubblicato un annuncio con il quale informano della sospensione del certificato per i vini importati dall’Unione europea.

I ministri – ha reso noto il governo – “si sono impegnati a ridurre la burocrazia per gli importatori di vino britannici”, con un risparmio stimato fino a 130 milioni di sterline all’anno. Una volta attuata, la modifica eliminerebbe l’obbligo di certificati VI-1 su tutte le importazioni di vino in Gran Bretagna, con un notevole risparmio per consumatori e imprese.

“La decisione – hanno aggiunto le autorità britanniche – eliminerà un peso significativo al nostro commercio di vino, il secondo più grande al mondo in termini di valore. L’analisi del settore suggerisce che i certificati VI-1 aggiungono 10 pence a ogni bottiglia di vino importato”.

“La Gran Bretagna è già un hub globale nel commercio internazionale del vino, sostenendo molti posti di lavoro in tutto il paese – ha dichiarato la Food and Drink Minister Victoria Prentis -. La cancellazione dell’obbligo di presentare certificati di importazione rafforzerà questa posizione”.

“Il commercio è la chiave per la crescita economica – ha detto il ministro del commercio internazionale Ranil Jayawardena -. Attraverso i nostri accordi commerciali, stiamo rendendo più facile per i consumatori britannici l’accesso a prodotti di alta qualità provenienti da tutto il mondo, incluso il vino, e stiamo abbattendo le barriere al commercio estero per aprire ancora più opportunità alle imprese britanniche sui mercati esteri”.

Una buona notizia per i consumatori che risparmieranno in media 10 pence sull’acquisto di ogni bottiglia di vino importata in Gran Bretagna. Il Dipartimento per l’ambiente, l’alimentazione e gli affari rurali del Regno Unito (DEFRA) aveva infatti avallato un’analisi del settore che stimava appunto in 10 pence l’aggravio sul costo di ogni bottiglia di vino importato, descrivendolo come “un onere significativo” per il commercio del vino.

La Wine and Spirit Trade Association (WSTA) ha affermato che la decisione di eliminare i certificati VI-1 per tutte le importazioni di vino in Gran Bretagna è stata “un momento davvero storico” per il commercio del vino e un risultato fantastico”.

L’associazione si era spesa per più di due anni in una campagna contro quella che ha definito “una burocrazia inutile”, avvertendo che i certificati – oltre alla necessità di test di laboratorio sul vino – avrebbero bloccato le importazioni di bottiglie dell’Unione europea a seguito dell’uscita del Regno Unito dalla Ue.

Secondo la WSTA, il 99% del vino consumato nel Regno Unito è importato, il 55% proviene da nazioni dell’UE.

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Fonte: federvini.it

RuralCamp conclusa la prima tappa in Sicilia

RuralCamp conclusa la prima tappa in Sicilia

40 studenti universitari provenienti da varie regioni italiane, di cui 9 dalla Campania, sono stati protagonisti della tappa siciliana del RuralCamp, che si è svolta dal 21 al 23 luglio 2021.

L’iniziativa – promossa dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali ed attuata dalla Rete Rurale Nazionale in collaborazione con i Programmi di Sviluppo Rurale (Psr) di undici Regioni, tra cui la Campania – ha consentito agli studenti selezionati di entrare in contatto con quattro aziende agricole ed approfondire così la conoscenza di pratiche agronomiche sostenibili e soluzioni innovative adottate dagli imprenditori grazie al sostegno offerto dal Psr Sicilia.

Un’esperienza sul campo, dunque, che ha visto i ragazzi, accompagnati dai propri docenti, partecipare attivamente non solo alle study visit, ma anche ad incontri con portatori d’interesse, laboratori pratici, esercitazioni e produzione di elaborati multimediali (per il programma completo clicca QUI).

RuralCamp, che proseguirà in Umbria dal 29 al 31 agosto, è la fase conclusiva del progetto Rural4University, promosso dal Ministero delle Politiche agricole nell’ambito del programma Rete Rurale Nazionale 2014-2020 con lo scopo di “dare concretezza e sostegno ai fabbisogni di formazione specifica e informazione su sostenibilità e innovazione, e di far conoscere buone pratiche e casi di successo aziendali in tema di sviluppo rurale”.

Il progetto, che è a sua volta parte del più articolato Rural4Learning, ha come beneficiarie 17 università italiane con oltre 600 studenti e 25 docenti. A rappresentare la Campania tre atenei (Federico II, con il Dipartimento di Agraria; Salerno, con il Dipartimento di Farmacia; Sannio, con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie), 148 studenti e 5 docenti.

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Agrisocial Lab: agricoltura e inclusione dei soggetti fragili

Agrisocial Lab: agricoltura e inclusione dei soggetti fragili

Estratto del servizio trasmesso da 8News (tg di Canale 8) il 19 luglio 2021 – “Abbiamo già delineato un percorso di ristrutturazione del settore dell’agricoltura sociale, dobbiamo mettere in campo una serie di strumenti che siano in grado anche di razionalizzare gli interventi del pubblico”. E’ quanto ha detto l’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, durante il convegno di presentazione dei primi risultati di “Agrisocial Lab”, svoltosi il 19 luglio 2021 a Capua presso la Masseria Giosole.

Il progetto è finanziato con risorse del Psr Campania e ha come scopo l’avviamento al lavoro e l’inserimento socio-educativo all’interno delle aziende agricole di persone a diverse fragilità, in particolare di soggetti con disabilità non gravi e non motorie.

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Foto tratta dalla pagina Facebook del Consorzio Luna Cooperativa sociale

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Autorizzazione di sostanze e prodotti per il BIO

Autorizzazione di sostanze e prodotti per il BIO

Il Regolamento di esecuzione (UE)  2021/1165 del 15 luglio 2021 autorizza l’utilizzo di taluni prodotti e sostanze nella produzione biologica e stabilisce i relativi elenchi.

I prodotti e le sostanze che possono essere utilizzate nella produzione biologica definite dal Regolamento (UE)  2021/1165 riguardano:

  • sostanze attive in prodotti fitosanitari;
  • concimi, ammendanti e nutrienti;
  • materie prime per mangimi non biologiche provenienti da vegetali, alghe, animali o lieviti, o materie prime per mangimi di origine microbica o minerale;
  • additivi per mangimi e coadiuvanti tecnologici;
  • prodotti per la pulizia e la disinfezione;
  • additivi alimentari e coadiuvanti tecnologici;
  • ingredienti agricoli non biologici che possono essere utilizzati per la produzione di alimenti biologici trasformati;
  • coadiuvanti tecnologici per la produzione di lievito e di prodotti a base di lievito;
  • prodotti e sostanze utilizzati per la produzione biologica di vino.

 Il Regolamento (UE) 2021/1165 abroga il Regolamento (CE) n. 889/2008, ciò nonostante i sui allegati VII e IX  continuano ad applicarsi fino al 31 dicembre 2023.

Inoltre, descrive la procedura per la concessione di autorizzazioni specifiche per l’uso di prodotti e sostanze in talune zone di paesi terzi.

Entrata in vigore e applicazione

Il presente regolamento entra in vigore il 5 agosto 2021 e viene applicato a decorrere dal 1° gennaio 2022. Tuttavia, per i prodotti per la pulizia e la disinfezione e gli ingredienti agricoli non biologici che possono essere utilizzati per la produzione di alimenti biologici trasformati, le disposizioni vengono applicate a decorrere dal 1° gennaio 2024.

 

ALLEGATI:

Regolamento di esecuzione (UE) 2021/1165 della Commissione  del 15 luglio 2021 che autorizza l’utilizzo di taluni prodotti e sostanze nella produzione biologica e stabilisce i relativi elenchi (GUUE del 16.7.2021 –  L 253).

Campania, comparto vitivinicolo: tutte le ultime novità

Estratto dell’articolo pubblicato da Agronotizie.imagelinenetwork.com il 19 luglio 2021 – L’Assessorato Agricoltura della Regione Campania ha tre novità per le imprese del settore vitivinicolo: le prime due riguardano le domande di pagamento sul bando della misura 21 del Psr che, forte di un plafond di 7 milioni di euro, offre un sostegno per contenere gli effetti della crisi da Covid-19.

La terza novità è invece riservata a chi ha presentato domanda, poi ammessa a finanziamento, sulla misura di sostegno “Ristrutturazione e riconversione vigneti” dell’Ocm Vino per la campagna 2020/2021.


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Psr, formazione dei consulenti: al via la gara

Sul portale gare della Regione Campania è stato pubblicato il bando per la tipologia d’intervento 2.3.1 “Formazione dei consulenti” del Psr. L’obiettivo della gara è selezionare gli operatori economici cui affidare programmi di attività formative rivolte ai consulenti degli staff tecnici degli organismi di consulenza che operano nell’ambito della tipologia 2.1.1 “Servizi di consulenza aziendale”.

La formazione si realizzerà attraverso focus, seminari tematici e forum, che dovranno essere aperti a tutti i fruitori potenzialmente interessati: consulenti in primis, ma anche formatori, ricercatori, imprese agroalimentari e loro rappresentanze, funzionari della Pubblica Amministrazione e rappresentanti della società civile.

Il termine ultimo per la presentazione delle istanze è fissato per le ore 13.00 dell’8 novembre 2021.

Ai potenziali beneficiari della tipologia 2.3.1 “Formazione dei consulenti” è richiesta innanzitutto l’implementazione, sulla base di uno specifico accordo di partenariato, di una rete di enti, imprese e organizzazioni in grado di svolgere le funzioni dell’Akis (in italiano Scia – Sistema per la Consulenza e l’Innovazione in Agricoltura). Questo sistema deve prevedere la compartecipazione di componenti pubbliche (enti di ricerca, istituzioni regionali, enti locali, istituti tecnici, centri di eccellenza, etc.) e private (organismi di consulenza, enti di formazione, enti di ricerca, imprese, organizzazioni di produttori, associazioni di categoria, etc.) in modo da assicurare il servizio alle migliori condizioni: la pluralità dei soggetti garantisce, infatti, l’ampliamento delle conoscenze trasferibili e, di conseguenza, la maggiore efficacia dell’azione dei consulenti formati.

La tipologia 2.3.1 “Formazione dei consulenti” del Psr mira dunque alla creazione di “ecosistemi della conoscenza” potenzialmente in grado di soddisfare i fabbisogni di aggiornamento dei consulenti e delle imprese destinatarie dei servizi di consulenza attraverso le seguenti attività:

  • attività di aggiornamento, dimostrative e di assistenza tecnica basate sul rilevamento dei fabbisogni delle singole imprese e condivise da tutti gli attori potenzialmente interessati dei sistemi cui sono riferiti i lotti oggetto della gara (Zootecnia e produzioni di origine animale, Ortoflorofrutticoltura, Colture mediterranee, Cerealicoltura e colture industriali, Turismo rurale e sistemi di accoglienza locale);
  • stesura di linee guida e manuali di buona prassi, supporti tradizionali ed innovativi all’attività formativa e all’aggiornamento;
  • attività di ricerca a supporto del punto precedente;
  • attività di ricerca “tailor made” su specifici fabbisogni manifestati da gruppi di imprese;
  • attività di informazione e disseminazione delle innovazioni disponibili finalizzate ad una migliore applicazione delle soluzioni tecnologiche e procedurali proposte;
  • creazione di reti di imprese e reti fra imprese, enti di ricerca ed altri operatori della conoscenza.

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