Ri-cambia nome il Ministero delle politiche agricole. Torna Mipaaf senza la lettera T
Ri-cambia nome il Ministero delle politiche agricole. Torna Mipaaf senza la lettera T
Con il decreto legge 21 settembre 2019 n. 104 si torna al passato recente. Il provvedimento riguarda infatti le disposizioni urgenti per il trasferimento di funzioni e la riorganizzazione dei ministeri dopo la nascita del Governo Conte Bis e al Ministero per i beni e le attività culturali tornano indietro, dopo poco più di un anno, le funzioni in materia di turismo che erano state attribuite al Ministero delle politiche agricole con l’arrivo del governo precedente e con il ministro Gianmarco Centinaio.
Al fine di semplificare e accelerare il ritorno alla vecchia organizzazione, il decreto prevede che la transizione avvenga in modo “soft” da qui alla fine del 2019. Per esempio, si legge nel decreto: “fino alla data del 31 dicembre 2019 il Ministero per i beni e le attività culturali si avvale, per lo svolgimento delle funzioni in materia di turismo, delle competenti strutture e dotazioni organiche del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e del turismo”.
Una delle ricadute del precedente cambiamento avrebbe riguardato le etichette di tutti i prodotti bio, IGP e DOP, che avrebbero cambiato, per esempio, la dicitura Certificato da Organismo di Controllo autorizzato dal Mipaaf in Certificato da Organismo di Controllo autorizzato dal Mipaaft’. A suo tempo il ministro Centinaio si era affrettato, dopo che molti si erano lamentati che il cambio di etichetta avrebbe comportato solo un costo per le aziende senza aggiungere informazioni utili per i consumatori, a chiarire con diverse circolari che il cambiamento sarebbe stato necessario solo “alla prima occasione utile”. Ma la vecchia tradizione italiana dei governi di breve durata sembra aver tolto ogni dubbio. Quante circolari serviranno adesso? (Alfio Tondelli fonte)